Maccioni, pagine personali

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Arisaka Tipo 38 (6,5x50 - 6,5 Jap)
Mi mancava un fucile di una nazione protagonista degli eventi bellici del secolo scorso e quando dall'armeria mi hanno telefonato dicendomi
che avevano ritirato una collezione 
di Arisaka cosa potevo rispondere se non : Banzaiiiii :-)
Il giorno dopo ero li, era da prenderne almeno tre di quei fucili. Il fucile comunque è molto bello e l'ho portato a casa con soddisfazione.
E' in splendide condizioni di ferri e legni.
Il fucile mi da una sensazione di massiccio, di solido, specialmente nell'osservare i particolari durante lo smontaggio.
Questi fucili sono dotati di un "parafango" che protegge 
l'azione. Non tutti i fucili ne sono dotati in quanto spesso venivano "persi" dai soldati.
Nella foto sopra con l'accessorio montato.
In questa foto invece ho tolto il "parafango"
visto da sopra. E' possibile notare che l'otturatore non è tutto brunito.
Sono brunite la manetta e la parte terminale ed è lasciato bianco tutto il resto.
Con il coperchio è intuibile probabilmente il perchè hanno brunito solo le parti visibili.
Veniamo a analizzare qualche marchio.
Nella foto a sinistra, sopra, è visibile il famoso
crisantemo presente sui fucili giapponesi.
In alcuni casi è abraso, in questo caso è
annullato da una serie di "0".

Scendendo sotto le tre linee orizzontali sono
il numero 3, poi sotto le due specie di
parentesi il numero 8, mentre l'ultimo
simbolo identifica la parola "Tipo".

Abbiamo identificato il modello del fucile : "tipo 38"

Qui invece è visibile la matricola.
Come mai non abbiano usato caratteri giapponesi per i numeri delle matricole e sull'alzo non ne ho idea
A fianco della matricola ci sono due punzoni. Quello di destra indica l'arsenale di Nagoya, attivo dal 1923 al 1945.
Quello di sinistra invece indica la serie, in questo caso la numero 27.
Absolut indica in questa pagina che i fucili di questa serie sono stati prodotti dal 1940 al 142.
La matricola presente anche sull'otturatore,
sempre in numeri "normali".
L'apertura nella protezione permette
di manovrare normalmente l'otturatore.
L'otturatore è di una semplicità estrema. Batte anche i Mosin.
Certo che se si rompe un percussore sono ca##i
Il solido sistema di mira, in questo fucile con la diottra.
Una vista dell'alzo visto dall'alto. in questo caso l'alzo massimo è di 2400 metri.
E ancora l'alzo visto di lato
Ritto in posizione per le lunghe distanza. A destra il mirino di forma triangolare.
La rotella della sicura lavorata "a nido d'ape". Bellissima come finitura.
Un pò di punzoni in giro per il fucile
La pala del calcio costruita in due pezzi.
Il robusto calciolo in metallo.
Gli attacchi per cinghia
Un vista del bocchino.
Subito accanto all'attacco della baionetta,
sulla sinistra c'è la leva che sblocca
la bacchetta della pulizia.
Ed ecco la bacchetta parzialmente estratta. Si vede chiaramente l'incastro che la blocca in posizione normale.
Qui si vede grilletto e il pulsante di sgancio del fondello del serbatoio.
Il fondello quando sbloccato si sgancia completamente
La leva che permette lo sblocco e
l'estrazione dell'otturatore.
La vista finale della parte anteriore del fucile.
Arma acquistata presso l'armeria Royal Armouries di S. Clemente (RN)
< armeria chiusa, purtroppo, da anni >
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