Maccioni, pagine personali

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Nagant M1895 ( 7,62 Nagant)
Con tutti i Mosin che ho in casa, un revolver Nagant ci stava bene e mentre stavo facendo queste foto l'ho apprezzato anche di più.
Dopo l'acquisto questo revolver è stato portato "all'esame" la domenica mattina al tsn per il
giudizio dei "vecchi" . Discussioni notevoli per decidere se è stato ribrunito o no.
Di sicuro il prezzo pagato non giustifica molti lavori e sulla pistola non ci sono i punzoni
classici di rilavorazioni in arsenale. Secondo me in arsenale una ravvivata l'ha avuta.
La pistola è stata fabbricata nell'arsenale
di Tula nel 1943. La stella con dentro il
simbolo che Tula ha adottato in questo anno,
chiamato "sceptre", scettro in italiano.
Dal 1928 al 1943 dentro la stella c'è stata messa
una freccia, nel 1943 lo "scettro", nel 1944 un martello.
Oppure sempre dal 1943 al 1945 una "T" maiuscola.
Quando fotografo un'arma la guardo sempre più attentamente del solito e si possono scoprire cose piacevoli o spiacevoli.
In questo caso vale la prima opzione. 
Il revolver presenta la matricola in diversi punti e la principale è sul telaio davanti al tamburo
ed è composta da due lettere e tre numeri, ЗГ155. La prima lettera che sembra un 3 ma si pronunzia come una z in zoo (in inglese),
la seconda si pronuncia come un g in go (sempre in inglese). Due cifre della matricola sono visibili dietro al ponticello del grilletto.
La matricola è ripetuta sulla guancetta e sulla parte del telaio che si smonta.
Le guancette possono essere in legno di Noce,
legno più chiaro o bachelite.
Queste sono in legno chiaro.
I revolver esistevano di due tipi, a singola e a doppia azione. In questa foto è visibile il meccanismo e il cane per la doppia azione.
Ecco la parte del telaio che tiene ferma la guancetta e la parte centrale in legno.
Il cane in posizione di riposo e armato.
Sopra punzonature presenti sulla pistola. L'unico di cui è la certezza è la "K" all'interno
del cerchio che indica la prova a fuoco e una precisione accettabile.
Lo sportellino che tiene chiuse le
cartucce nel tamburo.
In questa foto ancora chiuso
in questa foto aperto e consente il caricamento della cartuccia e l'espulsione del bossolo.
La bacchetta presente sotto la canna
aiuta l'espulsione del bossolo sparato.
La bacchetta la suo posto
la bacchetta estratta prona ad essere girata dentro il tamburo.
A sinistra dei punzoni del banco tedesco si
intravedono le due linee che una volta allineate
permettono l'estrazione del perno sotto
(parzialmente estratto) che permette lo
smontaggio del tamburo.
Ecco il perno estratto e il tamburo smontato.
Ecco il tamburo estratto nelle due facce anteriore e posteriore. Nella foto di destra è visibile anche qui la matricola completa.
Si parte a leggerla ad "ore 9" in senso orario. Di nuovo si legge ЗГ155
Questo revolver presenta una particolarità. Grazie alla particolare forma della cartuccia con la palla completamente affondata nel bossolo e grazie
al particolare 
movimento in avanti che fa il tamburo quando il cane è armato praticamente non c'è fuoriuscita di gas al momento dello sparo tra
 lo spazio canna tamburo. Quindi il bossolo fa tenuta direttamente nella canna. 
Grazie a questo accorgimento il Nagant M1895 è un revolver silenziabile con successo.
Nella foto sopra a sinistra il cane a riposo e a destra col cane armato.
Il ponticello e il grilletto
il calcio con l'anello per il corregiolo.
A sinistra il mirino del terzo tipo e a destra la tacca di mira ricavata nel telaio.
Costa poco la pistola, costa poco la fondina.
La pistola chiusa nella sua fondina.
Arma acquistata presso l'armeria Rossetti di Quarrata (PT)
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