Maccioni, pagine personali

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Enfield N.1 MKIII - BSA - (303 British)
Ecco, a mio avviso, un bellissimo N.1 MkIII
Anche questo fucile fa parte di un lotto di 10.000 pezzi ceduto dalla Marina Militare Italiana tramite un'asta e vinta da Euroarms .
Avevo già un n°1 MKIII, ma questo, come si dice dalle mie parti, "toglie l'olio dai fiaschi". Presenta tutti gli "accessori" che poi sono stati eliminati nelle
 produzioni successive. 
Quindi è presente l'alzo per le lunghe distanze, il "Volley Sight", l'alzo con compensazione in deriva, 
il "Windgauge" ed il dispositivo per sparare a colpo singolo il "Cut-off"

Il fucile è sano nei legni e nei ferri, certo ha preso un pò di botte ma poveretto ha fatto il militare per mooolti anni e in svariate nazioni.
Nella foto sopra la parte sinistra dell'azione, 
dove si vede la presenza del cut-off e del cane di tipo tondeggiante.
La parte sinistra dell'azione, qui è ben visibile l'alzo per le lunghe distanze in posizione di riposo.
L'azione vista dall'alto e qui si apprezza meglio la presenza del cut-off.
Il fucile è un B.S.A. cioè costruito dalla
Birmingham Small Arms nel 1915.
Il modello è un n°1 MKIII senza asterisco, quindi
compatibile la presenza del cut-off.
Anche se esistono fucili dove l'asterisco è
"obliterato" ed è stato rimontato questo "accessorio".

Tolto il copricanna posteriore sono visibili parte
dei molti punzoni presenti .
La canna è in ottime condizioni e dovrebbe
essere la sua originale, come attesta il
punzone " '15" . Sono inoltre visibili i punzoni
di accettazione della B.S.A. in alto,
il punzone del Re Giorgio V e poi ci sono
in basso "12 37" ed in verticale "PNI" dei
quali ignoro il significato.
Guardiamo il cut-off di lato
e sopra ma aperto. In questa posizione è possibile utilizzare le cartucce contenute nel caricatore
qui col cut-off inserito e dove è possibile sparare inserendo una cartuccia alla volta.
Ed ora l'alzo. Mi piace molto e come tiratore l'apprezzo molto. Consente una regolazione fine sia in altezza che in deriva, molto comodo.
Qui si apprezza meglio sia la rotellina che permette la regolazione della deriva che le "tacche" che permettono la regolazione in altezza.
E qui l'altro sistema di puntamento.
Questo sistema non veniva usato
individualmente, ma in gruppo. In questo modo
si riusciva a fare fuoco sul nemico
fino ed oltre 2 Km.
Ed ecco l'altra parte del sistema di mira, in posizione di riposo. Si vedono le tacche su cui regolare l'indice su ordine dei superiori.
Questo era tarabile da 1700 a 2800 yarde, ossia da 
1554 a 2560 metri. Quindi si traguardava il foro presente nella
"diottra" col "pallino" 
presente sul mirino.
Il fucile è monomatricola, qui le matricole presenti sulla canna e culatta.
La matricola sul calcio, molto poco leggibile, sul "naso"
sull'otturatore
e sull'alzo.
Grilletto, leva di sgancio del caricatore e dischetto che indicava il reparto, in questo caso "vergine".
Punzoni presenti sul cane e sulla canna.
Nelle foto sopra tutta una serie di punzoni
che sono presenti nelle varie
parti metalliche del fucile.
Il fucile presenta la "N" che attesta il servizio
nella Marina Inglese, poi passato nella
Marina Italiana.
L'alloggiamento nel calcio per il cordino e l'oliatore, praticamente il kit di pulizia di questo fucile.
Ecco l'oliatore ed il cordino fuori dal loro alloggiamento.
Il fondo dell'oliatore è punzonato.
Ho trovato questi accessori ad un
mercatino di militaria.

A sinistra la sicura disinserita e a destra inserita. Questa poteva essere messa sia a cane "disarmato" 
Che a cane "armato"
La caratteristica parte anteriore di questo fucile vista da sinistra
e da destra.
Arma acquistata da Euroarms tramite l'armeria Rossetti di Quarrata (PT)
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